Centro integrato di Riabilitazione

L’idea di un centro integrato di riabilitazione è nata nel 2006 e codificata in un protocollo d’intesa sottoscritto oltre che dall’ANFFAS di Massa-Carrara dalla ASL 1 di Massa e Carrara, dalla provincia di Massa Carrara dai comuni di Carrara e Massa e dalla Diocesi di Massa Carrara e Pontremoli.
Le necessità condivisa era quella di dotare il territorio di percorsi di cura strutturati che trovassero tutte le risposte appropriate ai bisogni che cambiano nel corso della vita.
Oltre a lavorare di comune accordo nell’armonizzazione dell’esistente si rilevo’ la priorità della realizzazione di un centro che fosse in grado di dare più risposte riabilitative in modo da avere al proprio interno i contenuti professionali migliori possibili oltre ad ottenere un’economia di gestione che permettesse la corretta gestione di un centro integrato di tale importanza.
Di particolare importanza è rilevare come all’utente che entra nei nostri Centri viene offerta una prestazione che si rivolge soprattutto a soddisfare i suoi bisogni di salute. Nella nostra prospettiva il concetto di salute vuol dire stato di benessere fisico, mentale e sociale che può instaurarsi anche in presenza di una disabilità, se questa non degenera in un disadattamento (come da definizione O.M.S.).
Gli obiettivi prioritari perseguiti attraverso le attività sanitarie abilitative e riabilitative sono:

  • stabilizzare gli esiti derivati dal danno organico;
  • attivare le potenzialità di recupero;
  • evocare competenze attraverso l’intervento di strategie alternative;
  • contrastare la regressione attraverso la riduzione dei fattori di rischio;
  • rendere attivi i supporti a sostegno del disabile soprattutto con un recupero delle risorse familiari (consulenze, colloqui di sostegno etc.).

Attraverso questi obiettivi specifici interveniamo sulla disabilità psichica e cognitiva, prevenendo danni secondari relativi all’handicap e consentendo un miglioramento della qualità della vita.
Nella programmazione terapeutico riabilitativa si valutano i bisogni della persona attraverso dei piani educativi individualizzati. Tali bisogni si evidenziano attraverso un bilancio psicologico complesso che nasce dall’intersezione tra la sfera eco-familiare, che determina le relazioni culturali e sociali, e quella esistenziale-personale, legata ai livelli di autonomia ed integrazione.

Per ogni livello di attività e per ogni singolo paziente viene quindi redatto un progetto riabilitativo comprendente uno o più programmi terapeutici.
I programmi terapeutici si rivolgono ad attivare competenze di complessità crescente, inerenti la funzionalità personale (fisiomotoria, prassica, cognitiva, relazionale-comunicativa) e sociale (ergoterapica e addestrativo-lavorativa).
Per ogni ospite viene elaborato un piano individuale di trattamento che prevede revisioni strutturate e valutazioni dei risultati conseguiti su scala numerica.

  1. alle limitazioni funzionali: menomazioni in funzioni e strutture corporee, limitazione nelle attività, restrizioni nella partecipazione (ICF – International Classification of Functioning, Disability and Health),
  2. ai supporti individualizzati: strategie e risorse necessarie a promuovere sviluppo, educazione, interessi e benessere nella persona,
  3. al benessere personale: potenziamento dell’autodeterminazione e della qualità della vita,
  4. alle competenze personali e di adattamento: Abilità pratiche (di indipendenza nella vita quotidiana, competenze fisiche e motorie) Abilità concettuali (cognitive, comunicative, scolastiche, integranti) Abilità sociali (competenze sociali, interpersonali, responsabilità).

Nella costruzione di un progetto ri-abilitativo si tiene conto della:

  1. diagnosi clinica (ICD 10) (valutazione della gravità e elaborazione della doppia diagnosi),
  2. diagnosi funzionale (bilancio di competenze abilità/disabilità),
  3. valutazione ecosistemica (valutazione della richiestività ambientale),
  4. analisi ed identificazione dei bisogni (gerarchizzazione dei bisogni abilitativi ed emotivo/relazionali).

Il piano di trattamento individuale si compila seguendo i seguenti parametri:

  1. Finalità generali del progetto in relazione al ciclo di vita
  2. Obiettivi a lungo – medio – breve termine
  3. Modi per raggiungere gli obiettivi (insieme dei programmi che costituiscono il progetto): a. Programmi terapeutico riabilitativi e abilitativi b. Attività (laboratori, settori ergoterapici, attività individualizzate..) c. Stili relazionali ed educativi.

I primi tre punti sono compilati e gestiti dall’equipe M.P.P. con la presenza di un operatore di riferimento del progetto.
La verifica e la riprogettazione avvengono all’interno dei monitoraggi del gruppo di appartenenza del soggetto.
Nel tempo ci si è trovati sempre più di fronte a situazioni di persone affette da “plurihandicap”, cioè affette da più patologie con necessità di assistenza complessa e specialistica. Il fenomeno è in netto aumento negli ultimi anni anche perché l’età media delle persone con disabilità è notevolmente aumentata.
Proprio per dare la possibilità di un ventaglio di risposte le più appropriate possibili ANFFAS ha deciso di dotare il nuovo centro integrato di Pian del Castellaro anche di una vasca terapeutica che completi ed integri l’offerta riabilitativa della struttura.

La Regione Toscana ha nel tempo indirizzato le strutture che operano in favore delle persone con disabilità verso la realizzazione dei centri integrati di servizi (DGR 732/97, DGR 466/2001, DGR 776/2008, DGR 551/2011, DGR 841/2012, DGR 962/2013) dove vengono offerti servizi integrati di tipo residenziale, semiresidenziale ed ambulatoriale al fine di implementare la qualità professionale offerta nel rispetto delle risorse date.
Il centro integrato di Pian Del Castellaro segue, fin dalla prima progettazione, le indicazioni della Regione Toscana e nella sua realizzazione definitiva pertanto prevede, in base alla DGR Toscana 962/2013:

  1. Presidio di riabilitazione funzionale dei soggetti portatori di disabilità fisiche psichiche e sensoriali a ciclo diurno; Sezioni A1, A2 e, per quanto di competenza in B, per i requisiti generali e Sezione D1.1 per i requisiti specifici.
    Si tratta di Presidio che eroga prestazioni sanitarie specialistiche e sanitario assistenziali,diagnostiche, terapeutiche e riabilitative non erogabili in ambito ambulatoriale o domiciliare per situazioni che non richiedono ricovero ospedaliero.
    Eroga prestazioni a ciclo diurno che provvedono al recupero funzionale e sociale dei soggetti portatori di disabilita fisiche, psichiche sensoriali o miste dipendenti da qualunque causa.
  2. Presidio di tutela della salute mentale, centro diurno; Sezioni A1, A2 e D, e per quanto di competenza in B, per i requisiti generali e Sezione D1.2 per i requisiti specifici.
    Svolge le funzioni terapeutico-riabilitative, come indicate dal DPR 7/4/1997 e dalla D.C.R. 17/2/1999, n. 41 “P:S.R. 1999-2001 – Progetto Obiettivo Tutela della salute mentale”
  3. Presidio ambulatoriale di recupero e riabilitazione funzionale; Sezioni A1, A2 e B per i requisiti generali e sezione B2.1 per i requisiti specifici.

L’attivita si rivolge a pazienti che presentano condizioni di disabilita’ conseguenti a patologie invalidanti ammissibili, per condizione clinica stabilizzata, a trattamento riabilitativo in regime ambulatoriale che non richiedono, per lo svolgimento delle specifiche attività riabilitative, alta tutela medica e infermieristica.

Il Centro integrato offrirà una presa in carico globale della persona nel contesto di vita, tramite l’elaborazione, l’implementazione e la verifica costante del suo progetto.
L’utente intraprende un percorso di valutazione e orientamento che permette la formulazione del piano di trattamento individuale che potrà portare ad interventi semiresidenziali (Punti 1 e 2) o ambulatoriali (Punto 3).
Il progetto riabilitativo-abilitativo suggerisce gli interventi da realizzare che sono ampiamente diversificati, in una fascia di opportunità che coinvolge comunque le agenzie del territorio dal momento dell’inserimento a quello della dimissione (collaborazione con il SILD, i Servizi Sociali, la Scuola e altre agenzie….)

Quali obiettivi

Le attività dove gli utenti vengono inseriti per criteri di affinità (vedi il progetto di vita) e di peculiarità (vedi i bisogni socio-relazionali individuali) perseguono l’obiettivo generale di accrescere la funzionalità dell’individuo, per un miglioramento della qualità di vita della persona.
La scelta delle attività proposte nei moduli attivi al Centro risponde alle esigenze di rendere competente la persona in tutte quelle necessità legate allo svolgimento di vita quotidiana: gestione domestica, lavanderia, stireria, attività occupazionali (giardinaggio, orticoltura, tessitura), attività di stimolo del comportamento adattivo.
Oltre ai moduli di base, sono previste opportunità di impegno in gruppi trasversali di attività integrative che, a titolo indicativo e non esaustivo possono essere:

  • L’educazione al suono: per quei giovani per i quali pensiamo sia importante stimolare l’acquisizione di modalità alternative di comunicazione intrapsichica e interpersonale;
  • Il laboratorio teatrale: rivolto ad utenti che si pensa di stimolare nella crescita della capacità espressiva e della relazione;
  • L’attività motoria di rilassamento: per quegli utenti che presentano patologie complesse, per intervenire sull’assetto psicomotorio e di coordinazione;
  • L’attività motoria strutturata: per interventi sulle competenze fisico-motorie ( Attività di Palestra, Acquaticità)
  • Laboratorio informatico e di Cinema-audio-video: per un lavoro di riflessione su tematiche e contenuti affettivi, attraverso l’ausilio del mezzo informatico, televisivo (film, cartoni animati,) e videoriprese atte a stimolare la capacità di auto osservazione e modulazione.
  • Laboratorio espressivo: per stimolare la libera creatività supportati dall’operatore, con lo scopo di fornire e consolidare abilità finalizzate all’espressione di sé.
  • Laboratorio domestico: per favorire, attraverso la dimensione gruppale, le abilità di gestione domestica, area importante del comportamento adattivo, che pone le basi per le autonomie di vita quotidiana.
  • Musicoterapia: per aiutare il trasformarsi ed implementarsi della comunicazione extraverbale, attraverso l’utilizzo della musica come strumento terapeutico, sia come mezzo espressivo che recettivo.
  • “Corporea-mente”: per realizzare attraverso il movimento, il gioco, l’esperienza sensoriale e percettiva quell’unità mente-corpo, che permette l’integrazione della persona
  • Montagna-terapia: per promuovere il benessere psicofisico della persona e la crescita emotivo affettiva, con l’ausilio di tecniche specifiche nell’ambiente naturale e culturale della montagna.
  • Attività di riabilitazione motoria: Mirata al recupero ed al mantenimento di funzioni motorie compromesse o a rischio di compromissione
  • Uscite sul territorio: per interagire con l’ambiente di appartenenza, attraverso esperienze di socializzazione e integrazione, che incidono sullo sviluppo del comportamento adattivo.

Per quanto riguarda gli ambulatori, sempre all’interno di una presa in carico globale, potranno essere attivati ambulatori finalizzati all’attività riabilitativa psico-intellettiva o di valutazioni diagnostiche. Le attività ambulatoriali prevalenti saranno:

  • Logopedia,
  • Psicoterapia,
  • Sostegno psicologico,
  • Psichiatria,
  • Valutazioni diagnostiche intellettive e/o motorie.

Per quanto riguarda quanto richiesto al punto 3 della Vostra in oggetto non sono presenti attività socio assistenziali. Sarà invece presente un’attività socio sanitaria residenziale come di seguito esplicitata:
1. Residenza Sanitaria assistenziale per Disabili (RSD); DGR Toscana 466/2001, L.R. Toscana 41/2005, regolamento 15 r 2008 e ss.mm.
Si tratta di struttura residenziale per persone disabili prevalentemente gravi, con attestazione di gravità, che eroga prestazioni socio-assistenziali e ad integrazione sociosanitaria (Residenza Sanitario assistenziale per Disabili).
E’ rivolta a persone con disabilità stabilizzata, compresi gli adolescenti, con riconoscimento di handicap prevalentemente in situazione di gravità, non assistibili a domicilio, che necessitano di una risposta continuativa residenziale tesa a mantenere i livelli di autonomia raggiunti e a garantire un adeguato intervento socio sanitario di riabilitazione estensiva.
Alla persona con disabilità che accede a questo servizio è garantita, oltre al proseguimento del proprio Progetto di Vita, una presa in carico socio-sanitaria che il nucleo familiare d’origine è impossibilitato a svolgere.

La presa in carico dell’utente prevede varie prospettive di intervento, rivolte alla persona e ai suoi bisogni, che possono essere così formulate:

  • Interventi mirati a tutelare lo stato di salute del singolo utente attraverso una gamma di risposte diversificate (terapia farmacologica, fisioterapica, specialistica…), in collaborazione con i Servizi territoriali competenti.
  • Interventi rivolti a migliorare la Qualità di Vita della persona attraverso spazi strutturati che favoriscano: La partecipazione individualizzata alla vita di struttura (igiene, alimentazione, abbigliamento, spostarsi in ambienti conosciuti e non, gestione dei propri spazi vitali) per una crescita dell’autonomia personale.
  • L’adesione alle opportunità offerte dal contesto sociale (gruppo amicale, famiglia di appartenenza, quartiere, città…) con finalità oltre che di tempo libero anche di arricchimento dei rapporti interpersonali per mantenere vivi quei legami relazionali che danno significato alla persona.
  • La collaborazione con i Servizi territoriali competenti per l’avvio di progetti socioterapeutici e lavorativi rivolti ad utenti il cui percorso evolutivo punta sull’autonomia sociale.
  • Ogni presidio è dotato di spazi propri, rispondenti alle normative vigenti. Sono presenti spazi ad utilizzo coordinato ed integrato così come previsto dalle normative vigenti.

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